Contattaci – EGDA
EGDA è un associazione che in questi anni si è occupata di promuovere popolarmente l’etnobotanica, ovvero la scienza che studia i differenti metodi di percezione, riconoscimento, raccolta, trasformazione delle piante sviluppati all’interno di diverse comunità e società, con il fine di ricostruire la loro origine e provenienza. Inoltre l’Associazione si occupa di promuovere la diversità gastronomica, che è lo studio della diversità biologica del cibo, nonché la valorizzazione delle identità gastronomiche e culturali locali, in un’ottica di salvaguardia del contesto nel quale un ingrediente, una ricetta, o un piatto si sviluppano.
Più specificatamente, EGDA è stata creata per approfondire in modo scientifico e sperimentale la gastronomia, che viene definita “la correlazione tra biodiversità e abitudini culturali derivanti dalla domanda di cibo, che rappresenta la fondazione dell’esperienza umana e che contribuisce, in molti casi, al rispetto e benessere delle società umane e del cibo in differenti ambienti – oikos- “ (Pieroni, 2016). EGDA lavora quindi in quella che viene odiernamente definita gastronomia etnobiologica: “la pillola cruciale per la ricerca della sicurezza del cibo (origine primordiale di piante e frutti) e specialmente la sovranità del cibo” (Albuquerque Alves Eds (Pieroni), Springer 2016).
L’associazione è apartitica, non ha scopo di lucro e svolge attività di promozione e utilità sociale.
Le finalità che si propone sono in particolare:
a. Recupero storico delle diversità etnobotaniche ed etnogastronomiche del territorio.
b. Sostenere la sovranità alimentare e supportare le comunità locali nella difesa del loro diritto di modellare gli scenari alimentari e di curare i loro rifugi bioculturali e la biodiversità.
c. Sostenere e promuovere tutte le iniziative che portino alla conoscenza ed all’uso di cibo sano, buono, pulito, giusto nel mondo.
d. Sostenere e promuovere eventi che contribuiscano al raggiungimento della sovranità alimentare, la
e. sostenibilità globale e la giustizia sociale nella produzione di cibo.
f. Promuovere catene a corto raggio basate sul cibo locale e la convivialità.
g. Collaborare, per il raggiungimento delle finalità con altri Enti od Associazioni anche internazionali.
RICERCA
Scoperta o ri-scoperta di nuovi cibi, ricette, piante, cultivar che sono presenti in un dato endroit (luogo), che coevolvono e si sviluppano, grazie alle condizioni climatico ambientali del luogo stesso e grazie all’intervento del’uomo. L’avanguardia e innovazione gastronomica oggi dovrebbe essere fondata da una forte sensibilità e connessione con il territorio e l’ambiente in un si sviluppano i saperi gastronomici tradizionali (TEK) e i saperi ambientali locali (LEK)
RECUPERO
La reintroduzione di piante, cultivar, ricette, o cibi dimenticati (o non presi in considerazione perchè considerati poveri, obsoleti).
DIFESA
Salvaguardia delle ricette, piante e cibi che rappresentano e hanno rappresentato la storia gastronomica locale o che hanno il potenziale di diventare parte del patrimonio gastronomico di un territorio.
ASSOCIARSI
Diventare soci di EGDA significa entrare a far parte di una comunità che ha come obiettivo la valorizzazione, la difesa e il recupero dei saperi legati alla botanica spontanea.
I soci di EGDA hanno diritto a sconti e la possibilità di partecipare ad eventi esclusivi dove vengono tramandati antichi saperi gastronomici locali.
Associarsi è semplicissimo: se non l’hai ancora fatto associati ora ed entra a far parte della nostra comunità!
Curatori
Nonostante negli ultimi anni abbia avuto esperienze come responsabile e Chef di diverse cucine, ama ancora definirsi cuoco comunitario; Pietro considera infatti il cibo principalmente uno strumento per generare socialità, convivialità, e reinserimento sociale di persone sole o svantaggiate. Attualmente è impegnato come responsabile della cucina presso Villa Boffo - Cucina e Cocktail.
Dalla pratica alla grammatica il passo è stato breve: i primi libri di botanica, le prime ricerche sul campo. Da giovanissimo vice presidente e assessore all’agricoltura della Comunità Montana Bassa Valle Elvo, Marco si dedica, affiancato da un agronomo e un collaboratore, a un progetto regionale per il recupero del germoplasma frutticolo, durato anni.
Dopo una laurea triennale presso l’università di Edimburgo prosegue la sua formazione con una laurea specialistica (MPhil in Indigenous Studies) presso l’Università Artica di Tromsø (Norvegia), seguita da una fellowship al Centre for Biocultural Diversity (UK), dove scopre l’etnobotanica e studia storie, ontologie e cosmologie indigene attraverso discipline come l’antropologia e scienze politiche.
Francesca ha ideato e contribuito a progetti sulla transumanza, sulla sovranità alimentare e sui luoghi sacri naturali (Sacred Natural Sites). Ha
intrapreso progetti di ricerca in Madagascar sull’accampamento delle terre e la sovranità alimentare e in Nepal sul nesso tra spiritualità e sistemi agricoli, ricerca quest’ultima pubblicata nella rivista accademica Frontiers in Sustainable Food Studies, editata dall’etnobotanico Andrea Pieroni. È inoltre una delle direttici e fondatrici dell’organizzazione HEARTH, il focolare, dove con un approccio interdisciplinare e creativo e collabora a progetti incentrati sull’etnobotanica, lo storytelling e il rapporto con la terra sia in ambito accademico che artistico.
Da anni, porta avanti progetti di pittura collettiva e di disegno dal vero, non solo en plein air ma anche nei musei.
Si appassiona all’arte del bodypainting e della ceramica, oltre che alla botanica e al foraging, la pratica di raccogliere erbe selvatiche, una conoscenza millenaria che risale alla preistoria.
Gli elementi naturali si ritrovano spesso nelle diverse tecniche utilizzate, dall’incisione alla modellazione così come nella pittura, e rimandano al linguaggio e al significato, spesso dimenticato, di fiori e piante.